Attuatore oleodinamico per cancelli, gli errori di installazione più frequenti

attuatore oleodinamico

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Le automazioni oleodinamiche hanno bisogno solo di qualche accorgimento durante l’installazione: ecco due errori da non fare.

Cos’è un attuatore oleodinamico?

Un attuatore oleodinamico per cancello automatico è un sistema che effettua la trasmissione dell’energia motrice tramite un fluido in pressione. Questo fluido generalmente è olio idraulico la cui portata viene determinata da una pompa all’interno di un circuito e viene dunque utilizzata per muovere un martinetto o un motore idraulico a seconda che il movimento meccanico sia lineare o rotatorio.

Se sei un installatore sai certamente di cosa stiamo parlando e a cosa ci stiamo riferendo: ti sarà infatti capitato più volte di dover installare un cancello automatico o di fare una manutenzione in cui l’oggetto dell’attenzione era proprio il corpo motore oleodinamico.

Vediamo dunque subito ciò a cui devi fare tanta attenzione quando installi un attuatore oleodinamico e che eviterà tanti problemi al tuo cliente, successivamente.

Errori di installazione dell’attuatore oleodinamico: saldature e dintorni

Quando si parla di malfunzionamenti dell’attuatore oleodinamico, una volta su due il problema è derivato da un’infiltrazione d’acqua. Ma com’è possibile che entri acqua in un pezzo che dovrebbe essere a tenuta stagna?

La risposta è nel processo di installazione: a volte capita che il fabbro, o chi si è occupato delle saldature, abbia saldato sul perno del motore e scaldando abbia rovinato la tenuta stagna sull’albero.

Anche nel caso degli attuatori oleodinamici da incasso, costruiti per resistere praticamente a mollo, bisogna che siano preservati dal contatto con l’acqua il più possibile: all’usura di una delle parti potrebbero esserci infiltrazioni che possono determinare il blocco del motore e anche problemi più gravi.

Quindi: attenzione alle saldature durante l’istallazione e occhio a posizionare l’attuatore oleodinamico incassato in un posto ben protetto dall’acqua, dove quindi non si creino ristagni (una cunetta del terreno), dove non arrivino canali di scolo e dove – possibilmente – ci sia una copertura. Questo renderà il cancello pienamente funzionante, più a lungo.

Errori di installazione dell’attuatore oleodinamico: l’olio giusto in quantità giusta

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Rabboccare l’olio in un attuatore oleodinamico non è un’operazione difficile. Ecco perché piuttosto che chiamare l’assistenza dedicata, a volte i tuoi clienti preferiscono affidarsi a un “amico praticone” che butta dentro un olio idraulico a caso, magari quello del trattore, sostenendo che “va bene tutto”.

In realtà non è affatto così. Può esserci, infatti, un problema legato all’incompatibilità chimica dell’olio con il materiale che compone la guarnizione e questa condizione può causare un deterioramento del componente ben prima del fine vita.

Ecco perché tantissimi interventi fanno seguito alla scelta sbagliata dell’olio. Ma non solo. Anche troppo olio (e naturalmente troppo poco) possono determinare malfunzionamenti.

Il motore oleodinamico è un meccanismo semplice che è fatto per durare a lungo, nel tempo. Ecco perché è importante che tu faccia comprendere ai tuoi clienti innanzitutto la necessità di rivolgersi a un installatore professionista e in secondo luogo di utilizzare sempre componenti, lubrificanti e olii approvati e consigliati.

Altri problemi di installazione frequenti sull’attuatore oleodinamico

Gli errori di installazione di un attuatore oleodinamico possono creare molti problemi ma allo stesso modo possono agire sul motore anche il tempo e la frequenza d’uso. Due fattori che, se combinati, possono determinare la durata di un’automazione.

Gli attuatori oleodinamici di qualità, come quelli di VDS Automation, possono durare fino a 20/25 anni senza dare problemi, specialmente se la manutenzione è fatta regolarmente e da un tecnico specializzato.

Sai però che il cancello e le sue componenti meccaniche sono esposte alle intemperie, al caldo e al freddo e possono essere intaccate da altri eventi, primo fra tutti un impatto accidentale con l’automobile. Per questo durante gli anni di vita del cancello è possibile che le richieste di assistenza siano più d’una.

Vediamo quali sono le più frequenti.

Depositi dovuti all’usura delle guarnizioni bloccano la pompa

Escludendo problematiche di natura tecnica diversa, a volte può capitare che una manutenzione insufficiente del sistema di lubrificazione possa determinare l’accumulo di impurità nell’olio.
La presenza nel fluido di particelle contaminanti può causare usura per erosione o per abrasione. In questi casi l’impianto dà problemi di funzionamento ed a perdita di prestazioni. Il filtro dell’olio in un circuito oleodinamico è dunque un componente essenziale sulla quale vale la pena di concentrare l’attenzione.

Troppo caldo? Controlla in fase di installazione e manutenzione

Un olio adatto a un sistema idraulico è progettato per funzionare entro un preciso intervallo di temperatura. Può funzionare a temperature alte per brevi periodi di tempo ma a lungo andare alte temperature possono creare danni all’intero attuatore oleodinamico.

Nella maggior parte dei casi, fino a 49°C si considera “temperatura operativa ideale” ma appena sopra questa soglia possono sorgere alcuni problemi. È importante stimare la temperatura massima di esercizio e verificare, in base anche all’esposizione della macchina, qual è la temperatura che l’olio raggiunge, specie nei giorni di canicola estiva.

Nei climi e nelle regioni più caldi, infatti, potrebbe essere necessario cambiare l’olio più frequentemente.

Un’elevata temperatura del fluido genera inquinamento e degradazione: la formazione di particelle a partire dalla degradazione degli idrocarburi è infatti influenzata direttamente dalla temperatura.

Bolle d’aria all’interno dello stelo e il cancello va “a strappi”

Quante volte ti hanno chiamato per dirti che il cancello aveva qualche problema nel movimento? La formazione di bolle d’aria all’interno di un sistema oleodinamico è un problema di non poca rilevanza che condiziona in modo negativo le prestazioni dell’automazione.

È un problema abbastanza evidente ed è subito riconoscibile ad un occhio esperto: se durante la fuoriuscita dello stelo si nota una corsa disomogenea, rallentata e soprattutto fatta di piccoli scatti, c’è aria nel sistema.

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